Per il commercialista Gianfranco Rienzi la Circolare n. 34/E del 2022, oltre a riformare la tassazione dei trust, ha introdotto importanti chiarimenti sulle agevolazioni fiscali applicabili a questo strumento giuridico. “Tra i temi più rilevanti spiccano le implicazioni relative al beneficio “prima casa” e alle esenzioni su donazioni e successioni, che rischiano di essere compromessi se i beni conferiti nel trust non rispettano determinate condizioni“, commenta Gianfranco Rienzi. Dal suo studio di consulenza fiscale a Firenze (Gianfranco Rienzi è anche revisore dei conti) ci ricorda che “questo aspetto rende la pianificazione fiscale ancora più cruciale, soprattutto per i contribuenti che intendono utilizzare il trust come veicolo per proteggere e trasferire il proprio patrimonio“.
Il bonus “prima casa” e il rischio di revoca
Una delle agevolazioni più sensibili alle nuove regole è il beneficio “prima casa”. Quando un immobile, acquistato usufruendo delle aliquote ridotte, viene conferito in trust, il contribuente deve assicurarsi di rispettare specifiche condizioni per mantenere l’agevolazione. Tra queste, spicca l’obbligo di detenere l’immobile per almeno cinque anni. In caso di mancato rispetto di questa clausola, l’Agenzia delle Entrate potrebbe revocare il beneficio e applicare le relative sanzioni, includendo interessi e imposte ordinarie. La circolare sottolinea che questa verifica è particolarmente rilevante per i trust istituiti con finalità successorie, in cui l’immobile potrebbe essere trasferito ai beneficiari prima dello scadere del periodo minimo.
Le esenzioni su donazioni e successioni: nuove regole da seguire
Un altro ambito profondamente influenzato dalla Circolare n. 34/E è quello delle esenzioni fiscali relative a donazioni e successioni. La normativa prevede che i beni trasferiti attraverso un trust mantengano il beneficio solo se rispettano i requisiti previsti per le esenzioni. Questo implica che, al momento dell’attribuzione dei beni ai beneficiari, sarà necessario dimostrare che il trasferimento rispetta le condizioni originali stabilite per la concessione dell’esenzione. La mancanza di chiarezza nella documentazione potrebbe comportare la decadenza dei benefici, con un aumento significativo del carico fiscale.
Una gestione attenta per evitare sanzioni
Gianfranco Rienzi: “la Circolare n. 34/E richiede ai trustee di adottare una gestione rigorosa e trasparente per garantire il mantenimento delle agevolazioni fiscali. È fondamentale che i beneficiari e i trustee siano consapevoli delle implicazioni fiscali di ogni conferimento o attribuzione, pianificando con cura ogni passaggio per evitare errori.” La mancanza di una documentazione adeguata potrebbe non solo compromettere i benefici fiscali, ma anche generare contenziosi con l’Agenzia delle Entrate.
Le modifiche introdotte dalla Circolare n. 34/E rafforzano l’importanza di una consulenza fiscale specializzata per la gestione dei trust. Solo attraverso un’accurata pianificazione patrimoniale è possibile sfruttare al meglio le agevolazioni fiscali senza incorrere in sanzioni o penalizzazioni. Questo nuovo quadro normativo, pur rappresentando un’opportunità per i contribuenti, impone una maggiore attenzione nella gestione dei beni conferiti in trust.