Le previsioni del team Consulcesi, pool legale da anni al fianco dei camici bianchi e dell’intero personale socio-sanitario, in merito alla graduatoria test medicina 2020 hanno trovato riscontro nella realtà. Infatti, anche quest’anno, a seguito della pubblicazione delle graduatorie per l’ingresso alla facoltà di Medicina e Chirurgia, avvenuta peraltro tra molteplici difficoltà, sono giunte segnalazioni, reclami e ricorsi. Le istanze sono state davvero molte, tanto da mandare in down il sistema, mettendo a rischio l’inizio del percorso di studi di molti ragazzi. Massimo Tortorella, presidente del pool legale Consulcesi, ha illustrato con chiarezza la situazione che si è concretizzata anche quest’anno, subito dopo i test di ammissione e in seguito alla pubblicazione dei risultati, e in merito al ricorso test professioni sanitarie 2020: “Siamo stati subissati da segnalazioni di irregolarità da ogni parte d’Italia. Non è un fenomeno nuovo, ormai sono anni che si verifichino irregolarità di ogni tipo”. Questo l’allarme lanciato dal presidente di Consulcesi, Massimo Tortorella, che evidenzia come “questa è solo la punta dell’iceberg di un sistema che va cambiato nelle fondamenta perché non è in grado di decidere la classe medica del futuro in maniera meritocratica”.
E, in riferimento ai reclami e alle segnalazioni nel corso dei test di ammissione, ha aggiunto: “In più quest’anno, complice anche il mancato rispetto delle norme di prevenzione per via della pandemia, abbiamo registrato numeri record”. Gli atenei coinvolti sono stati 35, suddivisi in 48 diverse Università. Secondo le stime diffuse da Consulcesi, la maggior parte dei reclami e delle istanze si è registrata al Sud, dove c’è stato un incremento del 7% in più delle segnalazioni rispetto allo scorso anno. In particolare, sono stati gli atenei delle città di Reggio Calabria, Lecce, Potenza a far registrare il maggior numero di irregolarità. Inoltre, a Milano un candidato ha riferito di aver trovato le buste già aperte, insieme ad altre segnalazioni che hanno riportato il verificarsi di suggerimenti dati nel corso della prova, di ritardi e tempi superati, oltre alla presenza diffusa di smartphone e smartwatch. Da Reggio Calabria, poi, si è parlato di una strana presenza di microfoni e telecamere. I candidati, poi, hanno riferito di commissari dotati di scarsa professionalità, di atti di favoritismi, di strani movimenti all’interno e all’esterno delle aule. Inoltre, ancora altri candidati hanno denunciato l’assenza del rispetto delle norme di sicurezza previste dal protocollo anti-COVID, in tema di uso di mascherine e distanziamento sociale. Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi, ha definito il tutto “un gran pasticcio”, aggiungendo: “Come se già non bastasse il già controverso sistema dei ‘test a crocette’, i candidati si sono trovati a rispondere a domande assurde se consideriamo che lo scopo era quello di selezionare i più meritevoli. Che importanza ha per un aspirante medico conoscere ‘Il Signore degli Anelli’?” E poi altri quesiti erano molto simili a quelli del test d’ingresso alla Facoltà di Veterinaria che si è tenuto qualche giorno prima”. Infine, sono state segnalate numerose criticità anche nella pubblicazione delle graduatorie. I codici delle prove sono stati al centro di molta confusione, poiché un buon numero di studenti ha riscontrato la non corrispondenza tra i codici anagrafici e i rispettivi test. Pertanto, Massimo Tortorella, a capo del team legale Consulcesi ha concluso: “Per questo da 20 anni ci mettiamo dalla parte degli studenti penalizzati da un sistema che ogni volta, puntualmente, rivela le sue falle” e sottolinea come “grazie ai nostri ricorsi migliaia di loro si sono potuti immatricolare ed hanno potuto coronare il sogno di indossare il camice bianco ed eccellere in Italia e nel mondo”.