L’imprenditore italiano sottolinea il trend negativo per le Borse europee e Wall Street e menziona alcuni fattori che potrebbero determinare nuove opportunità di crescita per l’economia mondiale. Parte dall’analisi del costo del petrolio.
Effetto COVID-19 anche sulla Borsa. Se da un lato la diffusione della pandemia ha toccato la considerevole cifra di un milione di contagi nel mondo con conseguenze economiche rilevanti, dall’altro i mercati azionari frenano e vivono un’importante discesa. Le notizie meno incoraggianti arrivano dalle Borse europee, che in questi ultimi giorni hanno fatto registrare una flessione ed una chiusura al di sotto della parità. I numeri dello scorso fine settimana, infatti, sono tutti in negativo: Milano -2,67%, Francoforte -0,47%, Parigi decresce dell’1,6%, Londra perde l’1,35%. Neanche il mercato americano può dirsi tranquillo, perché Wall Street ha fatto rilevare un trend negativo, con il Dow Jones che è sceso dell’1,45% e il Nasdaq dell’1,24%. I mercati azionari d’Oriente, invece, hanno un andamento sinusoidale con Tokyo che chiude con un +0,01%, mentre Hong Kong, Shanghai e Singapore hanno fatto segnare un declino netto, rispettivamente con lo 0,19%, lo 0,84% e il 2,6% in meno. Dunque, anche l’economia mondiale inizia a subire le conseguenze della pandemia.
Abbiamo contattato Giampaolo Lo Conte, imprenditore italiano molto attivo nelle discussioni in materia di finanza ed economia globali. Da lui riceviamo un interessante approfondimento sugli equilibri mondiali che si presentano, come dire, in via di “riconfigurazione”. Giampaolo, qual è l’ultima notizia che hai letto in merito a questa crisi? “Il tweet di Donald Trump, lo avete letto anche voi?, il Presidente degli Stati Uniti ha annunciato la possibilità di un accordo tra Arabia Saudita e Russia per tagliare i costi di produzione del petrolio al fine di supportare i prezzi di distribuzione. Non si era mai vista una cosa del genere”.
Quindi si tratterebbe di una grande premessa per realizzare nuovi contesti di mediazione in questo particolare momento per l’economia mondiale. “Vi spiego meglio, mi sono fatto le ossa in questi anni proprio sul fronte petrolio, pensate che il tweet di Trump ha comportato un aumento di oltre il 20% del costo di un barile di petrolio, ma non parliamo del fatto che, grazie al coronavirus, gas, luce e benzina costeranno di meno. Così sarà, ma sto cercando di sottolineare le opportunità migliorative che emergono da nuovi scenari di cooperazione e sviluppo internazionale. Ve ne dico un’altra, nel weekend le agenzie battevano la notizia dell’ufficializzazione dell’incontro dei Paesi Opec+ per un decremento da 10 milioni di barili alla produzione pianificata; in modo particolare, il Brent ha subito un’impennata di quasi 10 punti a 32,79 dollari al barile e, allo stesso tempo, il Wti è arrivato a 26,59 dollari, non succedeva da tantissimo tempo”.
Giampaolo, non tutti però sono esperti come te di mercato azionario e, a leggere le stime sui Pil del Pianeta, c’è da essere abbastanza preoccupati. La Banca asiatica per lo sviluppo stima che il conto globale per il mondo sarà di 4.100 miliardi di dollari, mentre gli indici compositi Pmi, calcolati da Ihs Markit, danno uno specchio del trafico contraccolpo subito dalle aziende. In particolare, il settore manifatturiero e dei servizi in Italia ha toccato il minimo storico nel mese di marzo, segnando 20,2 punti, dopo il 50,7 di febbraio. Germania e Francia seguono lo stesso trend con contrazioni importanti nel settore. “Hai ragione, non fraintendetemi, del resto, economia e finanza sono due ambienti diversi, non sto dicendo che le cose vanno bene, anzi. Negli Stati Uniti hanno già perso il lavoro 1.000.000 di persone per via della pandemia da COVID-19, con il tasso di disoccupazione che ha fatto segnare un incremento del 4,4% in marzo. Il dollaro, però, sembra non risentire dell’emergenza sanitaria: in piena pandemia è diventata la moneta più liquida al mondo, a differenza dell’euro, che si sta svalutando ed infatti oggi, nel momento in cui stiamo parlando, 1 euro vale 1,098 dollari. in discesa a 1,0979 dollari.” Cosa prevedi dunque? “Prevedo che i problemi diventeranno opportunità, già a partire dall’inverno prossimo. L’Italia ha una chance storica per uscira dalla crisi con un nuovo accordo “a stralcio” nell’Eurogruppo. La stessa Europa potrà ridefinire il suo ruolo all’interno delle operazioni di scambio internazionali, che non saranno mai più le stesse. Dobbiamo vedere il bicchiere mezzo pieno”. Che ci dici dei Bitcoin? “Il loro valore sta aumentando ma visconsiglio di investire in Bitcoin”. Ne parleremo nella prossima intervista…